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Nella cultura popolare la derattizzazione è stato il soggetto della fiaba tedesca “Il pifferaio magico” che potrebbe farci pensare ai topi come a un parassita simpatico e facile da eliminare; in realtà non sono così innocui come si potrebbe pensare, possono infatti causare ingenti danni alle riserve di cibo, domestiche e aziendali, e trasmettere malattie anche gravi; è per questo che è necessario cercare di prevenire una possibile infestazione, o se l’infestazione c’e già stata, eliminare il problema al più presto. È inoltre importante, una volta risolto il problema dell’infestazione, mantenere sotto controllo la situazione e non ridurre l’attenzione nei confronti dei segnali di un nuovo, possibile inizio di infestazione. Il metodo derattizzante più efficace è sicuramente il ricorso a esche rodenticide, che consentono di agire velocemente e di ridurre, altrettanto velocemente la popolazioni infestanti; questo metodo non porta però a una soluzione definitiva e deve essere preso in considerazione solo dopo aver pensato a tutti gli effetti collaterali. In quanto contenenti sostanze chimiche, velenose o nocive, in grado di provocare su chi le ingerisce lesioni e persino la morte, è giusto usare queste esche solo nel caso in cui non vengano messo a rischio persone o animali domestici. Una volta deciso di ricorrere a questo metodo è necessario scegliere contenitori idonei in funzione della specie infestante e la loro posizione deve interferire il meno possibile con l’ambiente. Le esche devono essere riposizionate nelle quantità originarie durante ogni ispezione (necessarie quando si ricorre all’uso di esche avvelenate), e le esche fuoriuscite dal contenitore, cosi come le carcasse dei roditori devono essere rimosse e trattate secondo le normative vigenti a proposito.
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