Le mosche, così come le zanzare, appartengono alla famiglia dei ditteri. Questi sono tra gli insetti più infestanti a causa della rapidità di sviluppo delle loro larve. La mosca non ha un habitat preciso, ogni luogo per questo insetto può diventare fonte di cibo e luogo atto alla proliferazione. Ci sono varie specie di mosche; da quelle che preferiscono i rifiuti a quelle che invece si cibano di sangue. Le più comuni sono la mosca nera, la mosca domestica, il moscone della carne, la mosca del formaggio e il moscerino dell’aceto. La specie più diffusa e conosciuta è ovviamente la mosca domestica, grigia con delle linee più scure sul torace, attratta soprattutto dai rifiuti e da ogni tipo di alimento. Le mosche in generale sono maggiormente presente durante i mesi caldi dell’anno e questo aspetto consente di mettere in pratica un sistema di prevenzione che può essere per esempio la pulizia degli ambienti, necessaria per evitare la presenza massiccia di questi insetti. La sanificazione degli ambienti, cioè la rimozione della sostanza organica utilizzata come alimento e come luogo di deposizione delle uova, rappresenta la fase più importante nella lotto contro le mosche. Contro questi parassiti allo stadio larvale e adulto è utile ricorrere a una lotta residuale, utilizzando trappole a collante vischioso o ad attrattivo alimentare. Solo nei casi più gravi di infestazione si tende a ricorrere a una lotta abbattente. Alcuni metodi utili nella disinfestazione sono per esempio l’impiego di ventilatori che, collocati nelle aperture da proteggere, spingono via gli insetti, o il ricorso a trappole luminose a raggi UV che attirano la mosca e la uccidono. |
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