Il ratto nero, giunto nel nostro paese dalla Mesopotamia, è stato la causa principale di epidemie di peste durante il medioevo, e ancora oggi rappresenta un possibile vettore di malattie infettive, come la salmonellosi e la leishmaniosi. Il ratto nero tende a infestare le strutture elevate, come i solai e le chiome degli alberi, prediligendo i pini marittimi e le palme.
La loro dieta è onnivora e i maschi possono raggiungere i 500g di peso, la lunghezza del loro corpo può arrivare a 21cm, mentre la coda è solidamente più lunga del corpo. Il ratto nero è un ottimo arrampicatore, ma anche un buon nuotatore e un discreto saltatore.
La lotta prevede la collocazione di esche adeguate e la creazione di sbarramenti per eliminare le aree di rifugio di questi roditori; l’intervento di derattizzazione nei confronti dei ratti è infatti caratterizzato soprattutto dal posizionamento di esche, e dalla ripetizione di questi interventi ogni mese.
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